Zia Marta inverno

Zia Marta inverno

sabato 30 novembre 2013

Uova sode ripiene

Una ricetta fuori moda... 

Un tempo, quando si andava a cena, nei tipici ristorantini dell'entroterra ligure, oltre ai funghetti sott'olio, con gli antipasti, non mancavano mai le "uova ripiene" e una o due fette di salame. Ricordo che, da fidanzati, con quello che divenne poi mio marito, andavamo in un posto semplice e alla buona che proponeva, già allora, piattini assortiti e colorati di tipicità locali ed aveva prezzi molto bassi. Noi lo chiamavamo "il Fauno" perché aveva uno sguardo furbetto ed intrigante ed una barba un po' rada e appuntita. Il Fauno, nonostante qualche chilo di troppo, era un uomo agile e piuttosto giovane; la sua mansione era quella di servire in tavola, mentre in cucina lavorava soltanto la sua compagna, una donna del posto, timida e grossolana, sicuramente più anziana di lui, che lo trattava da figlio.

venerdì 29 novembre 2013

Equilibristi del giardino

Uno spettacolo mattutino

 

Ecco che questa mattina è arrivata una compagnia di equilibristi
si muovono in gruppo nell'aria e reclamano attenzione.




giovedì 28 novembre 2013

Olive: scade la quarantena?

Si passa in salamoia...


Sì, sono ormai quaranta giorni che le mie olive passano da un secchio all'altro. Mi sono proprio stancata di cambiare l'acqua, tanto è vero che nei giorni di pioggia, ho messo fuori il secchio e l'acqua si è cambiata da sola... Come avevo già spiegato, per eliminare il sapore amaro delle olive si deve fare questo trattamento, credo che nei 40 giorni fatidici, si concluda una sorta di fermentazione lattica... Almeno questa nozione un po' tecnica mi è stata fornita così, come ve la racconto, ma dovrebbe essere esatto.
Comunque sia il procedimento chimico, adesso preparo la mia salamoia, con la "formula" che si tramanda in famiglia da generazioni, con ottimi risultati...


mercoledì 27 novembre 2013

Dopo tanta pioggia...

Giornate di sole

La settimana scorsa l'acqua filtrava dal tetto, e traboccava dalle grondaie, mentre tutto intorno imperversava il temporale. Scrosciar di pioggia, lampi e tuoni... Non è stato piacevole star qui da sola, ma sapevo che prima o poi sarebbe tornato il bel tempo.
Comunque ormai è passato, ieri c'è stato il sole tutto il giorno, faceva quasi caldo, nuovamente un po' di tepore sulla terra ancora intrisa di acqua troppo pesante. 
A sera il tramonto era terso e senza nubi. Le sagome nere dei pini si stagliavano nette, sopra all'immagine bella del sole che spariva, lasciando posto alla sera.


lunedì 25 novembre 2013

C'è cavolo e cavolo...

Cavolo a merenda

Se non proprio a merenda, magari con l'aperitivo, o per una serata fra amici. Magari cucinato in un modo speciale, un po' più ricercato del solito. E poi, diciamolo, c'è cavolo e cavolo... quello che vi propongo oggi è il broccolo, quindi il principe dei cavoli, quello dal sapore più raffinato. Inoltre, ho scelto di comperare il broccolo romanesco, perchè lo trovo talmente bello da sembrare una scultura, articolata e decorativa. Ammirando la perfezione che la natura ha raggiunto in questo broccolo, non possiamo che rimanerne affascinati. Valeva la pena quindi di proporre la ricetta giusta per una "cosetta" niente male, forse degna di figurare sulla tavola di un ristorantino alla moda...
 

Tegamino sostanzioso

Due patate e un uovo...


Solitamente per la cena preparo una minestra di legumi ed ortaggi, non che sia un piatto leggero, ma completa la nostra dieta con un buon apporto proteico, visto che di carne ne consumiamo poca.
Questa sera mi sono attardata a fare altro ed ora devo correre per rispettare l'orario canonico al quale solitamente ci si attiene.
Non ho fatto la spesa e ancora una volta si deve improvvisare. Ok, decisioni prese in corsa. Questa sera la cena è risolta, basta un uovo al tegamino, sì ma che tegamino! Patate, cipolla e gorgonzola, fanno da letto all'uovo, nostro protagonista ancora una volta.



domenica 24 novembre 2013

Con le mie civette

Non rompo più le scatole.

Ci pensate mai a tutti gli imballaggi che acquistiamo, a caro prezzo? Io soffro per questo. Comunque sia, la confezione incide sul costo, tanto varrebbe scegliere prodotti sfusi, ma non sempre è possibile, per tutta una serie di motivi che non siamo qui per giudicare...
Ricordo ancora quando molti dei prodotti che oggi troviamo a pacchi da chilo o mezzo chilo, si acquistavano sfusi ed entrando nei negozi di alimentari ci si trovava circondati da voluminosi sacchi con varie farine, polente, granaglie e legumi. Per non parlare del caffè, tostato oppure crudo, di varie provenienze... L'attenzione all'igiene era un'opzione veramente facoltativa.
Ovvio che in tal senso sono stati fatti passi da giganti, ma è un dato di fatto che ci carichiamo di confezioni che, nel momento stesso in cui spacchettiamo il prodotto che contengono, diventano rifiuti, riciclabili, indubbiamente, ma comunque spesso sprecati.


sabato 23 novembre 2013

Aroma di mirto...

Profumo di Sardegna.

Solo la scorsa settimana notavo che, le piante di mirto, oltre ad essere cariche di bacche nere, portavano nuovi e bellissimi fiori. Sfiorando le piante, come sempre, associavo l'aromatico profumo del mirto, al mio giovanile soggiorno in Sardegna. A pochi giorni di distanza l'attenzione generale converge proprio su quelle zone sfortunate, devastate da un inatteso e anomalo ciclone, alle sue conseguenze drammatiche, alle vite spezzate... 

Si affollano nella mia mente controversi ricordi, legati alla Sardegna, di quando, appena conclusi gli studi, mi avventurai, in nave, cercando "cambiamento" e già quel fatto costituiva, nella mia famiglia, una grande novità. Pareva ci fossero maggiori possibilità per l'insegnamento, piuttosto che da noi, dove la concorrenza in graduatoria, per giovani insegnanti, era già allora "demoralizzante". Non sono rimasta molto, prima di ammalarmi ed essere rispedita al mittente, ma quel tempo mi è bastato per capire cose che sino ad allora non immaginavo nemmeno. Indipendentemente dal mio scarso vissuto "isolano" parecchie cose mi sono rimaste nel cuore, intrecciate all'amicizia, che ho mantenuto negli anni, con parecchie delle persone venute poi in Liguria (dimostrando maggior senso pratico, rispetto al mio andare al contrario). Profumo e sapore di mirto, alimentano ancora i miei tanti ricordi, che oggi, vedendo lo strazio di quella terra, si fanno struggenti.


venerdì 22 novembre 2013

Basta solo qualche mela


E' rimasta un po' di sfoglia...

Proprio perchè impasto e tiro sfoglia, un giorno sì e l'altro anche, mi ritrovo spesso con sfridi e ritagli da impegnare. Quando non ho proprio tempo li stendo e dopo averli posti in una teglia antiaderente, li cospargo con poco olio, aggiungo un po' di sale, per poi cuocere senza varianti.
Se ho quello che mi serve, oltre ad una ventina di minuti da impegnare, preparo dei salatini, che vanno sempre bene e qui, da Zia Marta, trovano estimatori dotati... Ma se voglio fare qualche cosa per me, basta che ci siano due mele in casa e con l'aggiunta di poco altro preparo uno strudel, semplice e leggero, che riesce ad appagare la mia necessità di dolcezza senza troppi danni. L'importante è non usare burro, o almeno limitarsi... Nella consapevolezza, di non produrre nulla di tipico, vado così a sfornare, nel giro di mezz'ora, un profumato e croccante rotolo di pura delizia.

giovedì 21 novembre 2013

Giochiamo con gli stecchi

Varianti sul tema

Da ragazza mi era capitato di assaggiare gli stecchi, ricetta originale, con funghi e animelle... Allora il sapore non mi aveva entusiasmato, ma l'insieme della ricetta mi intrigava e ho provato a riprodurla con ingredienti diversi, più affini al mio gusto. Negli anni ho provato diversi accostamenti e devo dire che trovo piacevole il risultato soltanto quando i sapori non sono particolarmente forti. Dal momento che la formula si presta molto ad essere personalizzata, mi diverto ogni tanto a sperimentare nuovi accostamenti sullo "stecco". Cerco sempre di alternare ortaggi, salumi  e formaggi, per racchiudere in un'unica sfoglia sapori e consistenze diverse che, sorprendentemente, si riescono comunque a distinguere, le une dalle altre, con un semplice assaggio. Per "giocare" con gli stecchi, l'unica cosa da evitare è la fretta, per la preparazione servono pazienza e tempo, però, con un po' di esperienza, si trovano strategie per velocizzare le operazioni, ottenendo risultati sorprendenti.

mercoledì 20 novembre 2013

Verza o Cappuccio, cavolo è

Il mio "San Cròu"

Nel mio strano dialetto lo chiamiamo così, forse aggiustando il termine tedesco "saurkraut" o "sauerkraut" che corrisponde ai cavoli acidi fermentati. 
A questo proposito, da bambina, mi ero fatta tutta una serie di congetture su questa ricetta, che ogni tanto compariva sulla nostra tavola, ma forse è meglio che non vi stia a raccontare che, per farmi mangiare, la mia  mamma era obbligata a raccontarmi delle storie... A quello strano sapore, forte per me, corrispondeva questo racconto: << Durante la guerra, c'era un "presidio tedesco" dove cucinava una cuoca italiana, Marietta, alla quale i soldati chiedevano di preparare anche ricette del loro paese, dettagliando e spiegando come realizzarle.>> Verità o fantasia, chi mal capisce peggio ripete, il nome di quel piatto in Italia è diventato San Crau, con la netta divisione tra le due parole, forse per dare un barlume di "santità" all'insieme del tutto profano. Tradotto nel nostro dialetto il Santo è diventato "Cròu" anche perchè è simile a "cou" nome ligure del cavolo. Scusandomi per la divagazione, riprendo la ricetta, solitamente si preferisce usare la verza, nonostante in Alto Adige, per la fermentazione, sia trattato il cavolo cappuccio.

martedì 19 novembre 2013

Profumata con varie identità

Come fare il "Limonetto"


Sì, oggi vi svelo la mia ricetta per fare il "Limonetto" che non ha niente a che vedere con il limone (sia ben chiaro). Serve una pianta che in liguria si trova quasi in ogni giardino e si compra facilmente nei piccoli vivai e alle bancarelle dei mercati settimanali, quelli che in ogni città e paese si fanno in un preciso giorno della settimana, sempre quello. Nel mio paese è al Venerdì, nel paese vicino al Sabato, in città al Lunedì e via discorrendo. Dicevamo che in ogni orto o giardino della costa si trova questa pianta fantomatica... Le mie zie, nel dialetto locale, la chiamavano "Limunettu" a Genova viene detta elegantemente "Erba Luisa" e subito oltre confine diventa "Verveine" ho sentito anche chiamarla Limoncina e Limonetta... Non sono stata in grado di classificarla, per trovarne il nome botanico (che non è Verbena, ne' Limonium). Per questo rimane per me argomento aperto di studio.
Comunque la si voglia chiamare è speciale per confezionare un liquore leggero e profumato, di antica fattura e tradizione. Cercate la pianta e provate a fare il liquore.



lunedì 18 novembre 2013

Parmigiana in tegamino

Diversamente "zucca"

Ho provato una nuova ricetta, come al solito non si tratta di un piatto raffinato, non sarebbe consono alla mia cucina di campagna. Se vogliamo proprio dirla tutta, gli ingredienti sono un po' sempre quelli... Comunque, almeno la presentazione, è rinnovata totalmente, rispetto a quanto ho sino ad oggi proposto a proposito di "zucca"...
La qualità è quella che si coltiva qui da Zia Marta, ovvero la zucca trombetta, in versione invernale. La polpa di questa qualità di zucca è particolarmente compatta, specialmente nella parte cilindrica allungata, mentre la testa è quasi cava, un po' fibrosa e contiene i semi.


domenica 17 novembre 2013

Un posto nel cuore

Ricordi d'infanzia

Cosio, la via di casa.
Sono certa di non essere l'unica persona che ha lasciato nel suo cuore uno spazio dedicato ad un luogo speciale. Spesso, rifrequentando gli stessi luoghi, magari collegati all'infanzia, riusciamo quasi a provare le stesse sensazioni di allora e tutto intorno diventa sfumato e piacevole. Personalmente ho la fortuna di poter ricordare tempi e sensazioni felici proprio andando in un paese magico e "stregato" dove, quasi per caso, abbiamo ancora una piccola casa. Tutto cambia ed anche quella casa, è diversa da come ancora la ricordo, è stata ristrutturata, ma le finestre, la situazione e le strade, sono sempre "quelle".
Ogni anno, per un periodo di villeggiatura in montagna, venivo affidata ad una nonna (che poi non lo era veramente, essendo la seconda moglie di mio nonno). La cosa importante è che, con la mia "Nonna Pina" io ci stavo sempre molto bene. Mi portava in un paese piccolissimo, dove lei stessa aveva trascorso parte della sua vita. Mi raccontava un sacco di frottole su quel paese, legate alla presenza delle "masche" altrimenti dette "streghe" e ovviamente, tutto questo alimentava la mia fantasia e rendeva avventuroso un soggiorno che di "avventura" non ne prevedeva proprio. Tutto era regolare e cadenzato, io mi sentivo accudita e al centro dell'attenzione di una sequela di anziani parenti di quella donna apparentemente schiva. 

sabato 16 novembre 2013

Verso l'autosufficienza

Scelte sostanziali

 Capita spesso di ragionare sulle scelte di altri; spesso si giudicano "scomode" senza aver capito la dinamica delle cose, particolarmente quando si tratta di uno stile di vita tanto diverso dal nostro. Decidere di vivere in campagna, per intrapprendere un cammino di autosufficienza alimentare, può sembrare una scelta stravagante e contorta... Non serve lasciare la città o decidere a priori di andare contro corrente, c'è un seme dentro di noi che talvolta germoglia. Non sempre e non per tutti.
Il fatto stesso di produrre qualche cosa, piuttosto che comperarla già pronta, è un sintomo chiaro che, quel particolare seme, può trovare in noi terreno fertile. 

venerdì 15 novembre 2013

Zucca "in sfoglia"

I ravioli di Jùanò
(Rajeu du Jùanò')

Non sempre forchetta e coltello sono necessari, ci sono occasioni in cui le posate creano problemi ed imbarazzo, in particolare se vengono serviti a buffé "prodotti scomodi" gocciolanti o troppo ingombranti da consumare "vagando" con il piattino in mano. In tali occasioni nemmeno le tartine sono rassicuranti, non si riescono a pinzare con la forchetta e sporcano le dita, come certa pizza... meglio i salatini, anche se talvolta riservano sgradite sorprese, nascondendo all'interno disgustosi sapori.

Per queste occasioni ho messo a punto alcune soluzioni di successo, che non mi tradiscono mai. Oggi ne prepariamo una speciale che mi ricorda la nonna Pina e suo nipote, detto Jùanò, a lui sono dedicati questi miei "ravioli" cotti al forno, ottimi come antipasto, indicati per pranzi in piedi e spuntini, il loro segreto? Sono ripieni di zucca...

giovedì 14 novembre 2013

Rustici, tenaci, disponibili...

Dal surgelatore al forno

Parlando di gnocchi si apre un universo, più o meno ricercato, di sapori e sfumature.
Evitando di entrare in competizione con i teorici della gastronomia canonica, buttiamoci decisamente sul rustico, particolarmente adesso che si avvicina il periodo freddo dell'anno. Bastano patate, un po' di farina e poche uova per preparare "gnocchi rustici" da consumare subito oppure da surgelare ed utilizzare quando serve un piatto "quasi pronto" talmente insolito da non poter essere paragonato ad altro. Si deve anticipare che, più farina metteremo e più tenaci risulteranno i nostri gnocchi; le uova, che io uso sempre complete di tuorlo ed albume, accrescono la loro consistenza



martedì 12 novembre 2013

Dolce amaro di novembre

Il pane dei morti...

La mia famiglia aveva una pasticceria e praticamente ho vissuto sino a 20 anni quella realtà, dietro ad un banco, vendendo dolci di ogni qualità; passavo in negozio soltanto le ore che, normalmente, avrei trascorso "a casa" particolarmente nei giorni festivi, quando ero libera dagli studi.

Come nell'orto, anche in pasticceria, la produzione cambia con le stagioni. Se la Primavera colorava scaffali e vetrine con "Pesce d'Aprile" ed "Uova di Pasqua" in estate la freschezza della frutta contagiava gelati e sorbetti. L'autunno, invece, oltre ai colori pastello dei frutti canditi, portava i toni smorti delle castagne glassate e riempivamo la vetrina con "Pandolce Genovese" e "Pane dei Morti" di svariate pezzature.
Credo che il nome, evocativo, dipenda dal fatto che veniva preparato in occasione delle feste di "Santi e Morti" per poi andare avanti sino a Dicembre,  lasciando il posto a Panettone e Pandoro, con la costante del "Pandolce Genovese"

lunedì 11 novembre 2013

Pane dei Templari

Una versione "dolce"

Dolce pane dei Templari
Il mese scorso, parlando dell'alloro, ho raccontato del "Pane dei Templari" e mi sono dilungata spiegando la ricetta (ecco il precedente post).
Con lo stesso spirito, se vogliamo dirlo "di riciclo" ho provato a confezionare una versione "dolce" da proporre domenica al pranzo di Zia Marta. I commenti sono stati molteplici e un po' discordanti tra loro. Alla fine abbiamo tolto di mezzo il piatto, per impedire ad alcuni di finirlo facendo indigestione; pare ci siano persone dipendenti dal sapore dell'alloro, infatti, quando lo percepiscono, finiscono sempre per abbuffarsi, eppure non mi risulta che dia assuefazione.

domenica 10 novembre 2013

Tradizione e dedizione

Come sono le castagne?

Il calderone
Mi sono ritrovata a considerare, in varie occasioni, quanta parte ha la dedizione delle persone nel tramandare usanze antiche e semplici capaci di creare ancora emozione. Ci sono occasioni per tutti, utili per imparare cose e farsi "contagiare" vengono talvolta pubblicizzate con manifesti grossolani, di colori allucinanti ed eccessivi, che ammiccano dagli spazi appositi e strutturati di città e periferie.
Tutto questo accade particolarmente in questo periodo autunnale, mentre le   castagne cadono e la fanno da padrone.



sabato 9 novembre 2013

Safari tra i fiori





Oggi ho trovato diverse 

elegantissime ospiti nel mio giardino

 e così di fiore in fiore le ho seguite

 nella loro fluttuante danza.

 




Quel premio per noi...

Sorpresa gradita

Fra voi che ci seguite, si nascondono personaggi generosi che, senza conoscerci, apprezzano il nostro impegno, solo per quello che vedono e leggono, immaginando, forse, cose diverse dalla realtà.

Comunque sia, abbiamo ricevuto da Valentina un premio molto gradito, che non ci saremmo mai aspettate.
Siamo molto felici del fatto che, talvolta, l'impegno venga premiato e vi assicuro che di impegno ce ne mettiamo tanto, sia per fare un post al giorno condividendo argomenti diversi, che per corredare i nostri scritti con foto almeno "decenti" 
Talvolta, fra le righe di una ricetta, o tra i colori di un'immagine, traspare qualche riflessione, lasciate fare, è un modo per essere meno soli a camminare sul sentiero, talvolta tortuoso, della vita.
  
Questo è il blog di Valentina http://www.democratikcooking.blogspot.it/ , visitatelo!

Funghi freschi d'occasione

Il ritorno dei "Galletti"


Nel giardino di Zia Marta, sono nati altri funghi in abbondanza.  Questa volta prepariamo insieme una torta salata con besciamella. Raffinata e particolare questa torta riuscirà a figurare bene sia su di una tavola rustica, sia come portata iniziale per un pranzo ricercato. I funghi da usare non necessariamente devono essere i "Galletti" nati da noi che adesso propongo, la buona riuscita della ricetta è garantita, pur che si tratti di funghi freschi commestibili.

Chi vuole approfondire sui "Galletti" può vedere quanto ho raccontato in un post precedente, dove si trovano altre ricette con i Galletti e indicazioni per il loro riconoscimento.

Per differenziare la solita sfoglia impastata con olio, questa volta abbiamo sciolto ed impastato burro e acqua tiepida, con farina di grano tenero doppio 0 e dopo aver realizzato una pasta omogenea, lasciamo riposare almeno una mezz'ora (in frigorifero, se la temperatura dell'ambiente fosse molto calda).

venerdì 8 novembre 2013

Grappoli fuorilegge

Piccoli filari esclusi...

L'uva americana, detta uva fragola per il suo particolare sapore, è per noi liguri: "uga merella" e ci è particolarmente cara per tanti motivi. Fu importata dall'America all'inizio dell'ottocento, pare, per combattere l'attacco della filossera che danneggiava inesorabilmente i preziosi vigneti europei. Per le nostre leggi di tutela non può essere utilizzata nella vinificazione, tanto è vero che il raro "fragolino" lecitamente prodotto e commercializzato, è il risultato della vinificazione di altre uve (Vitis Vinifera) addizzionate con aroma di fragola...


giovedì 7 novembre 2013

Tutto in piazza

Che bello il "mercatino"


Finalmente vanno di moda anche in Italia, quei deliziosi mercatini, che una trentina di anni or sono si "gustavano" solo passando oltre la frontiera. Ci siamo finalmente emancipati dall'insana smania di spazzare via tutto, per dare spazio alle cucine all'americana, quelle di formica lucida.
Adesso possiamo riscoprire anche noi le vecchie e belle cose, rimaste ammucchiate in scantinati e soffitte. A molti piacciono ancora, perchè le ricordano, altri invece le scoprono per la prima volta.
Ricche di patina vecchiotta ci lasciano ancora sognare e sono rassicuranti. Sì perché oggi, le pesanti conche e gli ingombranti bauli, non sono più oggetti d'uso comune, vengono classificati come "complementi d'arredo".
Anche se, ai minimalisti, l'argomento non interessa, i mercatini dell'antiquariato, o meglio "delle pulci" si riempiono ogni volta di colorati e nostalgici personaggi, alla ricerca di pezzi evocativi o da collezione. Ebbene, anche io li frequento, nella duplice veste di venditore ed acquirente.

mercoledì 6 novembre 2013

Colazione del mattino

Piuttosto che scendere...

In Liguria la prima colazione del mattino prevede la focaccia. Tutti la comprano in quantità considerevoli, nelle profumatissime panetterie, oppure la consumano frazionata in piccoli pezzi un po' lunghi, nei vari bar, liscia o farcita, preferendola a tutte le altre varie proposte. La focaccia "buona"deve corrispondere a determinati canoni, condivisi dai più, ovvero deve essere piuttosto sottile, fragrante, salata quanto basta e piuttosto "unta". L'olio della focaccia si addensa particolarmente nelle tipiche "fossette" che rimangono a seguito delle schiacciature, procurate dal fornaio, sulla pasta lievitata.
Un ligure doc, che ama la focaccia, ha sicuramente classificato le panetterie della sua città o del suo paese e riesce a trovare sempre chi produce il prodotto più affine al suo personale ideale. Io sono una di quelle che teorizzano molto, però ci sono giorni in cui, piuttosto che scendere in paese, a fare incontri ed entrare in contatto diretto con la civiltà, preferisco organizzarmi con quello che c'è. Proprio per questo cerco sempre di avere in casa della farina e un po' di lievito (quello liofilizzato funziona benissimo).

martedì 5 novembre 2013

Stagione del cavolo...

Cavolo in cucina.

Ci sono diversi "modi di dire" che fanno riferimento al cavolo, non saprei dire perché: Cavoli a merenda, non c'entra un cavolo, cavoli tuoi... e sicuramente altri. Tornando a noi, con questo titolo "Stagione del cavolo"... Non si può certo dire che la stagione non sia strana, continua a fare caldo, eppure siamo in Novembre. Tutti ormai hanno necessità di cambiamento, mentre segretamente si compiacciono, per il risparmio consistente sul combustibile da riscaldamento. Il cambiamento ci vorrebbe, sicuramente non solo nell'abbigliamento o nell'alimentazione, ma non potendo intervenire in altri ambiti, limitiamoci a cambiare il profumo in cucina. Certo è azzardato dire che, quello del cavolo, sia un "profumo" ma il suo sapore è talmente speciale, che vale la pena di cambiare aria più spesso, pur di cucinarlo. Se il cavolfiore ed il broccolo, sono buonissimi "in purezza" bolliti e semplicemente conditi con olio extravergine, per la verza, vale la pena di proporre varianti più elaborate. La ricetta di oggi è dedicata ai "fagottini di verza"

La Zucca per le feste

Tortelli di zucca a modo mio


Per i giorni festivi si cercano sempre ricette speciali; solitamente si dedica maggior tempo a preparare il pranzo, si tende a privilegiare piatti ricercati e raffinati, magari con ingredienti un po' più costosi, intanto è festa! Abbiamo quel che serve a fare un'ottima figura, però è un primo piatto economico e non ci vuole nemmeno tanto tempo a prepararlo, basta un po' di manualità e l'abitudine ad impastare velocemente, senza preoccupazioni... L'ingrediete principale sarà la zucca e servirà per preparare dei tortelli salati, buonissimi (Tranquilli, non sono quelli tipici di Cremona con gli amaretti dolci, questi sono tutt'altro) Provateli, sono certa che mi farete i complimenti!


domenica 3 novembre 2013

Voli d'uccello

Si popola il cielo


Gli uccelli sembravano pazzi: in stormi esagerati planavano sul cedro e sostavano in giardino. Scendevano in picchiata sugli uliveti, riprendevano il volo con le olive nel becco. Tutti insieme facevano chiasso, così scuri e tanti insieme, facevano paura.
Sono uscita di casa per riuscire a bloccare il loro momento di sosta, mentre toccavano terra, beccando le olive. Non ci sono riuscita e ho soltato fermato quel volo, per il tempo di uno scatto...
Probabilmente si era verificata quella che i cacciatori chiamano "rottura" accade quando scende la temperatura e gli uccelli, dalle zone interne, si spostano a Sud, in questo caso migrando verso la costa ligure.


sabato 2 novembre 2013

Fiori senza nobiltà

Invadenti, sfacciati, pieni di colore


Nel giardino di Zia Marta ci sono piante che nessuno semina e nessuno cura, eppure vegetano ugualmente, fioriscono e profumano ovunque ci sia un briciolo di terra. Se devo essere sincera sono le piante che amo maggiormente, sono selvaggiamente persistenti. Il giardino ne è pieno e nessuno si sognerebbe mai di strapparle, nonostante la consapevolezza del fatto che sarà sempre peggio, visto che sono invadenti. Talmente invadenti che riescono a far morire altre piante, più deboli e fragili, che avevamo piantato o seminato.
Praticamente "le invadenti" tendono a colonizzare tutto lo spazio possibile. I loro fiori sono di un colore  davvero sfacciato e sbocciano all'imbrunire, perchè con la luce forte del giorno "sarebbe insopportabile guardarli"... 
Questo non è vero, però il colore è davvero esagerato.