Zia Marta inverno

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sabato 5 ottobre 2013

Magico alloro, (parte seconda)



Dopo la raccolta le bacche di alloro si lasciano essiccare e si conservano per lungo tempo. Quando servono polverizzate, possono essere frantumate in un mortaio di marmo, il loro profumo è molto intenso e  deodora l'ambiente.

Le bacche servono anche per insaporire i cibi, durante la cottura; prima di servire in tavola, è necessario però eliminarle,  dato che il loro sapore è davvero molto forte e potrebbero essere scambiate per olive, da commensali poco informati.


Quando, all'inizio dell'autunno, dalla pianta madre, cadono le bacche mature, si originano le piccole piante che a loro volta, crescendo, diventeranno grandi alberi.
Il rischio che si corre è quello di ritrovarsi vittime dell'alloro, infatti potrebbe diventare infestante e creare problemi notevoli.

Volendo moltiplicare la pianta, per creare, ad esempio, una siepe controllata, è necessario  trapiantare velocemente i novelli, prima che la radice si sviluppi troppo profondamente nel terreno sottostante all'albero d'origine. L'operazione si deve svolgere entro il primo anno di vita, trapiantando momentaneamente in vaso per permettere  alle piante di rinforzarsi; porle poi a dimora nel secondo anno, dopo che saranno un po' cresciute. Le tenere foglie possono essere danneggiate dai coleotteri che talvolta attaccano le piante giovani creando velocemente danni irreparabili.

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